Mi sono alzata:
mai così sveglia.
Ho visto l’ora ed
eran le quattro.
Alla finestra ovest
qualcosa insolito:
un lampione nuovo
solo un po’ più chiaro,
una lucciola alta,
un sole più spento
e si intravede
la rugiada appesa,
in gocce imprecise
che Luccican stanche
come il cielo estivo.
Mi avvicino alle tende:
tra tutte le gocce
s’infila la luce e
illumina il viso…
Abituo gli occhi,
giusto un attimo;
filtra la frescura
del tempo autunnale
a baciarmi il naso
e accarezzarmi,
leggera, le guance
poi noto…
È la luna piena,
incinta dell’alba:
quella nuova di oggi.
Tonda come avesse
mangiato i nostri
sogni più profondi…
Fino a farceli scordar
come ogni notte.
-poetessa nera
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