È durato solo un istante
dentro e fuori
un eterno attimo,
un infinito statico
come se il tempo fosse fermo
e la mente in soqquadro:
“Non ti odio per niente, non ti amo abbastanza. Ho provato a bloccare il tempo… Ho visto il mondo sgretolarsi,
la mia faccia contro un vetro e il treno non fermarsi”.
Pensieri sciolti in maremoto,
“mi manchi”, rossa in volto
ma non lo notavi.
Non mi leggevi nulla.
Non ci tenevi davvero.
sbaglio?
Non abbastanza.
Come dicevano che io non lo sarei mai stata.
La timidezza di chi scappa:
lilla,
una fredda codarda.
Quanto chi taglia la corda
dopo averla spezzata.
“Quando tornerò
ti stringerò come non ho mai fatto”:
lo avevo promesso e così ho fatto!
eri rosso, ero blu e temevo la sfumatura crescere tra le dita,
Terrore infondato: eri viola e volavamo ancora, sul filo di quei magici momenti…
ma il rosso non mi è mai appartenuto fino in fondo…
ti ho amato,
lo giuro, quanto una volta il lilla e il viola, come il cielo se si colora,
Tutto è cambiato…
Il silenzio si è bucato e cercavi di riempirlo anzichè gonfiarlo.
Non resiste per sempre qualcosa di guasto solo aggiustato, non esiste un per sempre se si sa già di avere il tempo contato.
Puoi riparare solo in superficie..
Mi hai toccato ma non nel profondo.
Mi avrai pur toccato ma con me chi mai è andato fino in fondo?
~parole come matite